Uno degli argomenti più dibattuti sul web riguarda il tema del latte vaccino. Fa male o fa bene alla salute?

Da sempre è considerato un alimento molto completo, perché ha lo scopo di fornire sostanze nutritive e soddisfa le esigenze dei piccoli di ogni singola specie. Il latte fa bene se è materno dal momento che è il primo alimento naturale per il bambino fino allo svezzamento. Per gli adulti il latte diventa un alimento superfluo e anche dannoso ma continua ad essere ampiamente consigliato sopratutto nelle donne in menopausa.

Non è semplice cambiare abitudine e smettere di bere latte dopo che siamo stati ipnotizzati dalle continue pubblicità per la prevenzione dell'osteoporosi. In più siamo legati ai cosiddetti falsi miti e persino il Ministero dell’Istruzione (MIUR) delega all’industria l’educazione alimentare nelle scuole trascurando tutti i problemi legati ad un eccesso di proteine animali.

Perché il latte fa male alla salute?
Gli effetti del latte vaccino nell'uomo producono un'acidosi metabolica poiché il latte e tutte le proteine animali hanno un diverso effetto sotto il profilo dell'equilibrio acido-basico del sangue, dal momento che queste (che contengono zolfo) procurano all’organismo uno scompenso metabolico inducendo lo stesso a richiamare i minerali dalle ossa (tra cui il calcio,) per il grande effetto alcalinizzante e per fare da regolatore di PH.


In sintesi: più latte e latticini si assumono, più calcio viene richiamato dalle ossa e quindi un aumento di fratture ossee. Non c'è nessun studio scientifico che abbia mai documentato una minima riduzione del rischio di fratture ossee con il consumo di latte e latticini nella dieta (alcuni hanno anzi suggerito un aumento di rischio), ma i risultati degli studi scientifici non sono sufficienti a far crollare i pregiudizi. Dovremmo consumare solo latte della nostra specie (materno) prima dello svezzamento e subito dopo passare ad un’alimentazione a noi più consona, con elevate concentrazioni di calcio come alcune verdure: cavolo, cime di rapa, cavolo nero, broccoli, semi di sesamo, meglio se biologici.

Se non riusciamo a fare a meno del latte a colazione potremmo optare per dei sostituti del latte come il latte vegetale o bevande a base di cereali o frutta secca ideali sopratutto per chi ha allergie o intolleranze al lattosio.
E allora come scegliere il latte vegetale?
In commercio esistono diverse versioni, le più comuni sono quelle a base di riso e soia, poi avena, miglio, quinoa, nocciole, cocco, mandorle e kamut. 

Non va mai dimenticato di leggere sempre l'etichetta, meglio se si tratta bio in quanto oltre ad essere più sani e più rispettosi dell’ambiente sono totalmente privi pesticidi e additivi chimici, sostanze tossiche per l’uomo e l’ambiente che ci circonda. Quello più comunemente consumato è il latte di soia, un alimento che è stato ingiustamente criminalizzato. La soia è ricca di fitoestrogeni, sostanze vegetali o meglio dei polifenoli che hanno una debole azione ormonale sono meno potenti dei nostri ormoni naturali, gli estrogeni.

La ricchezza di sostanze ormonali ha molto preoccupato gli oncologi perché temevano che questa caratteristica potesse interferire con le terapie ormonali usate per il cancro della mammella. E invece si è visto su studi su migliaia e migliaia di pazienti che le donne che hanno avuto il cancro al seno in realtà hanno meno recidive.

Quali devono essere gli ingredienti e i prezzi delle bevande vegetali?
Il primo ingrediente è il cereale o frutta secca, seguito da un dolcificante e ovviamente acqua; poi ci sono varianti “senza zuccheri aggiunti” o a bassissimo contenuto di sale. Sono bevande molto digeribili, con un alto contenuto di magnesio, ferro, calcio e vitamina E e tra le bevande il latte di mandorle è quello che con più calorie ma ricco di preziosi nutrienti tra cui acidi grassi (omega 3 ed omega 6) e antiossidanti; è per eccellenza il latte vegetale per bambini in quanto essendo uno dei più nutrienti è indicato nella fase di crescita. Per coloro che soffrono di diabete o di iperglicemia (eccessiva quantità di glucosio nel sangue) una buona soluzione è il latte d'orzo, con un basso indice glicemico che impedisce una eccessiva stimolazione dell'insulina. Per quanto riguarda il listino varia a seconda della bevanda vegetale e dal tipo di formato scelto.